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Fotovoltaico Scambio sul Posto (SSP): le novità del 2016

Fotovoltaico Scambio sul Posto: Scambio sul posto 2016

Fotovoltaico in Scambio sul posto: Lo Scambio sul posto 2016

Lo Scambio sul posto per il fotovoltaico nel 2016 a differenza degli incentivi può essere modificato tramite opportune delibere. Nel 2016 lo scambio sul posto è stato leggermente modificato per semplificare la sua gestione. Chi ha la facoltà di modificare lo scambio sul posto è l'Autorità per l'Energia Elettrica.

L’ Autorità per l’Energia Elettrica ha emesso una nuova delibera (Scarica la Delibera 20 dicembre 2012 – 570/2012/R/efr) finalizzata a semplificare, attraverso una nuova regolazione dello Scambio sul Posto fotovoltaico, la fruizione dei rimborsi e delle compensazioni economiche riservate a chi ha già un impianto fotovoltaico in scambio sul posto o chi ne vuole costruire uno ex-novo.


Oggi infatti, un utente che vuole fare l’impianto fotovoltaico (fino ai 200 Kw di potenza) può accedere al meccanismo dello scambio sul posto (ed in più chiedere la detrazione fiscale del 50% sui costi di installazione). Con questo meccanismo si possono attivare quindi l'autoconsumo e conseguentemente il risparmio in bolletta e poi la restituzione della stessa tramite la valorizzazione economica dell'energia prelevata e immessa.

Con questo documento, dunque, l’Autorità indica una regolamentazione dello scambio sul posto leggermente modificata per semplificare le modalità di restituzione degli oneri generali di sistema (Quota Servizi) attraverso il contributo in conto scambio, emesso con acconti semestrali e conguagli annuali (vedi un caso reale). Il contributo, ricordiamolo, è emesso a titolo di rimborso/compensazione per tutta l’energia pagata in bolletta e per tutta l’energia prodotta dall’utente ed immessa in rete.

Lo scopo è quindi quello di semplificare la fruizione al contributo anche per gli impianti già entrati in esercizio, dando attuazione alle disposizioni previste dal decreto interministeriale 6 luglio 2012.

La nuova regolazione è applicata a partire dall’anno 2016 ed è retroattiva, ovvero è valida ed è applicata per tutti gli impianti già in funzione in regime di scambio sul posto.

La delibera ho lo scopo, dicevamo, di semplificare alcuni meccanismi di conteggio dei rimborsi e dei contributi. Con l’aggiornamento del meccanismo dello scambio sul posto l’energia elettrica prodotta ed immessa in rete dal proprio impianto fotovoltaico, già valorizzata ai prezzi di mercato, viene rimborsata ora con corrispettivi medi forfetari annualmente definiti e pubblicati annualmente dall’Autorità.

I corrispettivi forfettari sono individuati dall’Aeeg a titolo di rimborso per gli “oneri generali di sistema” (pagati in bolletta dall’utente) mediamente sostenuti per l’utilizzo della rete elettrica. Gli oneri vengono commisurati alla potenza degli impianti ed alla fonte utilizzata, e sono da applicare limitatamente alla quantità di energia elettrica scambiata con la rete, quindi: a tutta l’energia prima immessa in rete e poi ri-prelevata dalla rete per i propri consumi. Il Termine Cus (determinato da due elementi) viene cosi ridefinito sulla base dei scaglioni che si raggiungono per la sola energia scambiata (vedi per i dettagli Delibera 20 dicembre 2012 – 570/2012/R/efr). 

Per gli impianti oltre 20 kWp si definisce, per una delle due porzioni del Cus, un valore limite che non può essere superato.

Infine il termine Oe (onere economico sostenuto dall'utente per l'acquisto di energia dalla rete) viene svincolato dal costo reale sostenuto sulla bolletta. Questo termine verrà calcolato mensilmente sulla base del Prezzo Unico Nazionale (PUN, Leggi di più sul PUN). Questo cambiamento non è di poco conto perchè determinerà un diverso approccio al calcolo delle eccedenze. Infatti, il PUN come valore in euro dell'energia al kWh è molto più simile al valore con cui si calcola il Cei. Accadrà molto più spesso che la quantità di energia immessa (e il suo valore economico) sarà superiore al valore economico dell'energia prelevata quindi sarà molto più probabile che Cei risulti essere maggiore di Oe e quindi vi sara una eccedenza.

 

Tutte le letture vengono fatte dal gestore di rete (Enel o altro operatore) che comunica sistematicamente al Gse i dati di immissione e prelievo dell’utente dello scambio al fine di erogare il contributo in conto scambio dello scambio sul posto.

Cosa è il meccanismo dello scambio sul posto fotovoltaico ? 

Il meccanismo dello scambio sul posto non va confuso con il meccanismo incentivante. Sono due cose diverse: il primo è un modello di valorizzazione dell’energia immessa in rete. Il secondo è un modello di remunerazione “a fondo perduto” di tutta l’energia prodotta. 

Ad oggi lo scambio sul posto + detrazioni fiscali (nel caso in cui l’impianto è al servizio dell’abitazione ed è minore di 20 kWp) è l'unica forma remunerativa per un impianto fotovoltaico

Prima di procedere: una breve premessa.

A partire da gennaio 2013 il meccanismo di valorizzazione dell’energia immessa in scambio sul posto è stato semplificato dal Gse. Si è soprattutto modificata la valorizzazione della “quota energia” ora calcolata introducendo il Prezzo Unico Nazionale al posto del “prezzo in bolletta” per la valorizzazione dell’energia immessa e prelevata. Per ulteriori approfondimenti: Vedi sopra.

Perchè lo Scambio sul Posto ?
Il sistema dello scambio sul posto , regolato dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici), è un meccanismo per valorizzare ulteriormente l’ energia prodotta dal tuo impianto. Ulteriormente perchè, ricordiamolo, la prima e più significativa fonte di valorizzazione dell’energia prodotta è l’ autoconsumo immediato, istantaneo. La quota di energia autoconsumata non passa dal contatore bidirezionale, ma solo dal contatore di produzione, per passare direttamente al servizio della tua utenza. Questo passaggio “diretto” bypassa l’utilizzo della rete elettrica del gestore, evita quindi le spese ad esso connesse e le spese di prelevamento associate alla bolletta elettrica.

Perchè quindi lo scambio sul posto?

Per valorizzare attraverso i propri consumi abituali anche tutta l’energia non istantaneamente autoconsumata.
L’energia non immediatamente autoconsumata viene immessa in rete. Questo meccanismo permette la compensazione economica tra il valore dell’energia immessa in rete e ri-prelevata dalla rete per i propri consumi. L’energia immessa nella rete elettrica è tutta quella non immediatamente autoconsumata.

Cosa è lo Scambio sul Posto ?

In altre parole lo scambio sul posto è una modalità di autoconsumo “differito nel tempo” dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, utilizzando la rete elettrica locale come se fosse un “serbatoio di stoccaggio” in cui depositare le eccedenze e da cui ri-prelevare al momento del bisogno a condizioni vantaggiose.


Scambio sul posto

Vediamo di spiegare meglio. Il servizio di scambio sul posto, regolato dal 2009 dal GSE e non più da Enel o altri gestori, è un contributo finalizzato alla valorizzazione dell’energia in eccesso immessa nella rete, energia non istantaneamente autoconsumata.

In particolare: ciò che il GSE emette a titolo di rimborso sull’energia immessa in rete è il contributo in conto scambio dello scambio sul posto. Questo è emesso a favore dell’utente dello scambio (gestore dell’impianto) rimborsando parzialmente i costi sostenuti per il prelievo di energia elettrica dalla rete, ovvero: le bollette elettriche (vedi un caso reale).

Il meccanismo è questo: prima pago le bollette per tutta l’energia prelevata dalla rete, e poi ricevo un rimborso parziale da parte di Gse.

Cioè: l’utente paga come di consueto la bolletta ad Enel (o ad altro gestore) per tutta l’energia prelevata quando l’impianto non funziona (per esempio di notte). Per queste bollette pagate riceve un rimborso parziale dal Gse, attraverso acconti semestrali e conguagli annuali. Il rimborso è però nei limiti della quantità di energia precedentemente immessa.

A fine anno, tutta l’energia immessa in rete in più rispetto a quella ri-prelevata per i propri consumi, danno origine a dei crediti che verranno ulteriormente valorizzati dal Gse. Questa remunerazione si configura fiscalmente come se fosse una vendita e tecnicamente si chiama “liquidazione economica delle eccedenze“.

Il contributo in conto scambio dello scambio sul posto fotovoltaico si basa in definitiva su tre elementi: il debito / credito di energia elettrica scambiata con la rete, il valore in Euro dell’energia elettrica immessa in rete ed il costo dell’energia prelevata dalla rete.
Le quantità di energia immessa e prelevata, misurate dai due contatori installati (contatore di produzione e contatore di scambio), sono sufficienti per determinare l’entità del contributo in conto scambio e la liquidazione economica delle eventuali eccedenze.

Semplificando ulteriormente: il detentore dell’impianto riceve un contributo in conto scambio (sotto forma di parziale rimborso economico dell’energia pagata in bolletta), e poi può scegliere, nel caso in cui immette più di quanto preleva, tra la gestione “a credito” (per gli anni successivi) e la liquidazione monetaria delle eccedenze immesse in rete (che si configura ai fini fiscali come fosse una “vendita”).

Per tutti gli impianti fotovoltaici installati a partire dal 2008 il limite di dimensionamento per accedere al meccanismo dello scambio sul posto è di 200 kWp, ma in altri articoli abbiamo visto meglio quali sono gli ulteriori requisiti e le caratteristiche di accesso a questo tipo di incentivo.